Prendendo spunto dall’articolo di Elena Farinelli sull’ultimo BTO, il Buy Tourism Online di Firenze, ho approfondito uno dei concetti spiegati nello speech di Marco Quadrella, che individua nella link reclamation una delle attività che entrano nel più ampio quadro dell’attività di link earning alle soglie del 2015.
Che cos’è la link reclamation?
Ho fatto un po’ di ricerche e l’articolo a mio parere più interessante è quello di Cory Collins di Linkarati: si tratta in realtà di un tutorial su come fare link reclamation, che qui vi ripropongo tradotto.
Passo 1: entra in Google Web Master Tools
Entra in Google Webmaster Tools e scegli il sito (da te verificato) su cui ti interessa fare link reclamation.
Nel mio caso, entro nel sito su cui stai navigando ora, cioè faustogiungato.com
Passo 2: apri e vedi gli errori di scansione
Nella colonna di sinistra, apri Scansione >> Errori di Scansione e clicca per vedere gli errori di scansione del tuo sito.
Ti si aprirà la schermata qui sotto: ho evidenziato in rosso come farsi mostrare da Google gli errori di scansione 404.
Rivediamo insieme gli errori che ti può mostrare Google; cerco di riassumerti i più importanti:
- Errori 500: tipici errori del server; possono derivare dal modo in cui è scritto un URL e da quello che il server risponde alla query generata dall’URL stesso.
Talvolta si tratta di semplici sovraccarichi.
Per risolvere errori di questo genere, contatta un sistemista fidato o il tuo provider. - Errori 403: Errori di autenticazione fallita.
Solitamente non sono un grosso problema, se non superano il 10% degli URL totali indicizzati. - Errori 404: quello che ti interessa in questo contesto.
404 vuol dire “non trovato”: il bot di Google gira nel tuo sito, ma non trova l’URL.
Un numero grosso di 404 può essere davvero un problema per Google, il quale può penalizzare parte o tutto il sito web.
Ebbene: c’è una sorpresa. Questi errori 404 da grosso problema possono diventare grossa risorsa. Come?
Passo 3: esporta gli errori
Esporta ora gli errori cliccanddo il bottone “Download” e scarica il CSV, che potrai aprire facilmente in OpenOffice o LibreOffice, ma anche in Excel (andando nel Menu Dati >> Da Testo >> Apri il CSV >> Delimitato da Tabulazione e Virgola).
Passo 4: cosa guardare in Excel (o Openoffice)
Controlla bene due colonne:
- La colonna “Codice di risposta”: deve contenere solo il numero 404.
- La colonna “Categoria”: deve contenere solo “Non trovato” o “Soft 404”.
Tutte le altre righe del file Excel non ti servono e le puoi eliminare.
Passo 5: controllare con un back link checker se qualche 404 proviene da un inbound link
E’ il passo più delicato e forse anche il più “dispendioso”.
In pratica, devi essere in possesso di un back link explorer, un software che ti permetta di controllare l’origine dei tuoi backlinks.
In commercio ce ne sono un’infinità:
- Open Site Explorer
- Majestic SEO
- Ahrefs
- CognitiveSEO
- Raven Tools
Attenzione! Se fai un controllo solo saltuario dei tuoi 404, ti consiglio di puntare a quelli che ti permettono di acquistare solo un mese del loro servizio (ad es.: CognitiveSEO).
Se sei in possesso di uno di questi software o l’hai appena acquistato, puoi passare al successivo passo 6.
Passo 6: reclamare i link esterni
Puoi finalmente attuare la tua link reclamation.
3 sono le strade:

Ri-creare il contenuto della pagina che ora ti restituisce il 404. Un’attività mica da ridere: quindi vedi tu se farla o meno.
Se il contenuto della pagina che restituisce il 404 è abbastanza recente, puoi aiutarti con la WayBack Machine (o Web Archive).
Altrimenti ti tocca farlo a manazza.

[Consigliatissimo] Effettuare i redirect 301 (anche tramite .htaccess) alle pagine corrette e correlate semanticamente/tematicamente.
E’ la pratica più veloce e che trasmette certamente il juice rimasto alle pagine che contengono 404.

Contattare il webmaster e chiedergli di aggiornare l’URL al tuo sito che ora risponde 404. anche questa è una pratica difficile quanto la broken link activity.
Passo 7: reclamare i link interni
Invero, la link reclamation può coinvolgere anche i link rotti all’interno del tuo sito.
Per questo passaggio ti consiglio di utilizzare Xenu, uno strumento fantastico che scansiona il tuo sito e individua i link rotti interni al sito (sia i link che puntano a siti esterni sia link che puntano a pagine interne). In alternativa, prova anche il migliore sotware SEO free (IMHO), cioè Screaming Frog.
- Vai su Check “File” >> “Check URL…”
- Inserisci l’Url del tuo sito web (nel mio caso: www.faustogiungato.com)
- In rosso ti verranno selezionati i link rotti interni al tuo sito; se sono pochi puoi premere direttamente il tasto destro del mouse sopra il link rotto (in rosso) come nella foto qui sotto
- e scegliere “URL Properties”
Individuata la pagina che contiene il link rotto, puoi seguire una delle prime 2 strade del passo 6 ovvero:
- Ricreare il contenuto della pagina che ora ti restituisce il 404.
- Effettuare i redirect 301 (anche tramite .htaccess) alle pagine corrette e correlate semanticamente/tematicamente.