Come risolvere l’errore http 404 e cosa ne pensa Google?

Tabella dei Contenuti

Cos’è l’errore 404?

Il codice 404 è un codice di errore http standard che descrive una chiamata ad un server da parte di un client web, ma il server non riesce a rispondere ciò che è stato richiesto.
In pratica, è come se un utente del tuo sito o del tuo blog bussasse alla porta di una camera di casa tua, ma tu non gli rispondi.
Gli errori con codice 404 scaturiscono da:

  • una pagina del tuo sito che non esiste.
  • una pagina del tuo sito che aveva un URL che è cambiato.

Queste due ipotesi sono fondamentali in chiave SEO, perché nel primo caso non dovrebbe rappresentare un problema SEO per il tuo sito; nel secondo caso è invece consigliabile.

 

Cosa pensa Google degli errori 404?

Già nel 2015 Gary Illyes (Google Svizzera) rivelò che le pagine 404 non devono preoccupare i webmaster poiché non causano penalizzazione da Google Panda.

Più di recente John Muller (17 marzo 2017) ribadito che gli errori 404 non sono un problema per Google e non rappresentano un segnale di bassa qualità del sito che li contiene.

https://twitter.com/JohnMu/status/842664185767116804?ref_src=twsrc%5Etfw

Personalmente credo tuttavia che questo debba essere circoscritto ai casi in cui la pagina del tuo sito non esista effettivamente; mentre nel caso in cui una pagina del tuo sito aveva un URL che è cambiato nel tempo, tu debba effettuare un redirect 301 al nuovo indirizzo URL che conteneva il contenuto del vecchio URL. Specie se le pagine che restituiscono il codice 404 sono tante nel tuo sito.

Come individuare gli errori 404

 

Come individuare gli errori 404 > Software gratuiti > Google Search Console

Lo strumento più semplice e veloce per individuare gli errori 404 nel tuo sito/blog è sicuramente la Google Search Console, nella sezione “Scansione” > “Errori di scansione” > “Errori causati da URL” > “Non trovato” (guarda l’immagine sotto):

errori 404 SEO - Google Search Console

Una volta trovati, puoi scaricarteli in CSV in locale (guarda la .gif animata qui sotto):
Scaricare gli errori 404 in CSV in locale

 

xenu software per cercare errori 404 SEO

Come individuare gli errori 404 > Software gratuiti > Xenu

Xenu è un prodotto potentissimo, perchè in un batter d’occhio ti permette di individuare i broken links interni, i links rotti che generano quegli errori 404 che poco piacciono a Google, specie se sono di alto numero.

Xenu è un software totalmente gratuito ed installabile solo in Windows (per chi ha Mac, il consiglio è usare Screaming Frog).
L’interfaccia è minimale, senza fronzoli e molto chiara.

 

screaming frog software per cercare errori 404 SEO

Come individuare gli errori 404 > Software gratuiti > Screaming Frog

Screaming Frog è un tool gratuito che non serve solo all’argomento di questo post, perché si tratta di un tool completo per l’analisi SEO, specie per l’analisi dell’ottimizzazione interna: e siccome gli errori 404 (generati da broken links interni) influiscono sulla qualità interna della SEO di un sito, Screaming Frog individua – tra l’altro – anche questo tipo di errori.

Screaming Frog è un tool gratuito, ma ha il limite di analisi di 500 URL: se hai un numero maggiore di URL da analizzare, bisogna che lo compri.

Come risolvere gli errori 404 (plugin WordPress)

Se hai un blog in WordPress, il migliore plugin in circolazione è Redirection (https://it.wordpress.org/plugins/redirection).

Il plugin è davvero di facile utilizzo.

Una volta installato in WordPress, segui questi passaggi:

  1. Ritorna nella pagina dei Plugin
  2. Scorri fino a trovare il plugin “Redirection” e scegli “Impostazioni”
    plugin WordPress Redirection per sanare errori 404 SEO
  3. A questo punto puoi decidere di aggiungere un redirect 301 alla volta, cliccando in alto su “404” oppure puoi scegliere di importare una lista di redirect, andando su “Opzioni” > “Importa”.

Come risolvere gli errori 404 (.htaccess)

Se invece hai padronanza col file .htaccess, puoi scrivere i tuoi redirect direttamente in questo file.

Se il tuo sito gira in WordPress su server Apache, ricorda di inserire i redirect al di fuori di #END WordPress, perché altrimenti WordPress ad ogni aggiornamento del file .htaccess te li segherà via e non li ritroverai più.

Ecco un esempio di redirect 301 che ho inserito nel mio file .htaccess

RedirectMatch 301 /chi-sono/ https://www.faustogiungato.com/about-me/

Te lo scompongo per fartelo comprendere meglio:

In realtà esistono miriadi di regole e combinazioni con cui puoi creare redirect; le principali sono:

Ridirigere (redirect 301) il contenuto di un’intera vecchia cartella in una nuova

RedirectMatch 301 ^/vecchia-cartella/ http://www.tuosito.com/nuova-cartella/

Ridirigere (redirect 301) il contenuto di un intero vecchio sito in uno nuovo

RedirectMatch 301 ^(.*)$ https://www.nuovodominio.com

Per tutte le altre regole da inserire nel file .htaccess per i tuoi reindirizzamenti, ti rimando all’ottima guida creata da Giovanni Sacheli su come funzionano le espressioni regolari.

 

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